Destinazione Nicotera
Esistono luoghi in Calabria da osservare con gli occhi di chi ci vive. Sono quei luoghi che devi sentire e vivere come se fossi un vero local. Nicotera è uno di questi luoghi.
Svesti i panni del turista e inizia il viaggio con “Destinazione Nicotera”.
Per raccontare la storia della destinazione più meridionale della Costa degli Dei, partiamo dall’origine del suo nome.
Nicotera deriva, presumibilmente, dal nome greco Nikoteras il cui significato è “miracolo della vittoria“. Una città che ha subito diverse dominazioni e incursioni da parte dei saraceni durante tutto il periodo di dominazione araba.
La dominazione Normanna a Nicotera
Sono state proprio le incursioni da parte dei saraceni a costringere gli abitanti a rifugiarsi nella parte alta della città e fu qui che nel 1065 Roberto Altavilla, detto il Guiscardo, fece risorgere l’attuale città, dando inizio alla dominazione Normanna. Il borgo fu, infatti, costruito su una collina a 220 msl attorno ad un castello, seguendo i criteri architettonici normanni. Fu un periodo di grande crescita per la città di Nicotera, in cui i contadini non venivano sfruttati ma rispettati, dove rito latino e bizantino convissero per tutto il tempo. Le continue incursioni Saracene però, costrinsero il Guiscardo a cedere il borgo a Ruggero che la restaurò. Per i successivi cento anni, Nicotera fu distrutta e ricostruita fino alla conclusione della dominazione normanna con la morte di Ruggero II nel 1154.
La dominazione Sveva
Alla fine del XII secolo Nicotera fu caratterizzata dalla dominazione Sveva e divenne uno dei Borghi preferiti dall’Imperatore Federico II.
Fu in questo periodo che venne dato spazio all’agricoltura, alla coltura del gelso, del lino e alle manifatture tessili. Federico II concesse a Nicotera il titolo di città regia, fece terminare la costruzione del quartiere ebraico “Giudecca”, istituì l’arsenale collocato accanto al porto per difendere la città dalle incursioni, trasformò il castello, ampliandolo e fortificandolo, seguendo lo stile svevo. Merito di Federico II fu, inoltre, l’insediamento degli Ebrei, con il compito di rendere più produttivo il commercio.
Dalla dominazione angioina alla rivoluzione francese
Il periodo florido dettato dalla dominazione Sveva, terminò nel 1268 con l’avvento degli angioini e ritornò con la dominazione degli Aragonesi. Tra la dominazioni feudale, quella dei Ruffo, Spagnola, le incursioni dei pirati, i danneggiamenti dai terremoti e le innumerevoli distruzioni e ricostruzioni, Nicotera arrivò al 1806 con la rivoluzione francese che, oltre a decretare la fine del sistema feudale, fece diventare la città Sede di Governo e punto di vedetta.
È del 1811 la suddivisione del territorio nei villaggi di Caroniti, Preitoni, Comerconi, Badia, Joppolo, Limbadi, Mandaradoni, Caroni, S. Nicola, Spilinga, Panaja, Carciadi e Rosarno, con a capo Nicotera.
Sempre di quel periodo la suddivisione di Nicotera in cinque quartieri: Santa Chiara, Baglio, Porta Grande, Giudecca e Palmenteri. Quest’ultimo è il primo quartiere che scorgerete percorrendo la strada che si arrampica fino al borgo.