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Il Castello dei Principi Ruffo di Nicotera (VV) è un complesso monumentale di rilevante interesse storico ed artistico, che, per la sua posizione dominante la sottostante vallata, offre un panorama che va dalle isole Eolie, tutte visibili, fino allo Stretto di Messina, con il monte Etna sullo sfondo. Il fortilizio originario di epoca angioina fu eretto da Roberto il Guiscardo nel 1065, quando le scelte strategiche di Carlo I decisero di rafforzare il litorale tirrenico della Calabria. Nicotera fu teatro di vicende importanti nella guerra del Vespro tra Aragonesi ed Angioini e fu sede della corte per sette mesi nel 1283; nel maniero fu redatto l’editto per l’arresto dei responsabili locali della guerra, poi rinchiusi nelle prigioni del castello. Successivamente, passò di mano tra le famiglie nobili calabresi, come Ruffo, Lauria, Sanseverino, Marzano, Di Gennaro, poi ancora Ruffo, per finire – negli ultimi anni dell’ottocento – agli attuali proprietari, la famiglia Murmura. Il castello costituisce il fulcro visivo e l’emergenza dominante del centro storico di Nicotera, di cui rappresenta l’emblema e l’immagine più conosciuta. Il complesso attuale fu ricostruito nel 1764 – con un progetto attribuito all’architetto romano Ermenegildo Sintes, allievo del Vanvitelli – sui resti della preesistenza medioevale, un anno dopo che il Conte Falcone Antonio Ruffo di Sinopoli, Principe di Scilla e Signore di Nicotera, riprese possesso della proprietà. Nell’ultimo secolo, i locali dell’immobile si sono prestati a varie utilizzazioni di tipo museale, istituzionale e di rappresentanza (Collegio, Istituto scolastico, Musei, Uffici Pubblici, ecc.). Il Castello dei Ruffo di Nicotera è stato riconosciuto come immobile di rilevante interesse storico e artistico e vincolato ai sensi della Legge 1089/39 con D.M. del 2 Aprile 1999.
Fonte: FAI
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